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al testo di Marco Giampieri
Il dolore dell’attesa
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Il dolore dell’attesa
ho aspettato con santa pazienza ho distratto la carne aspro germogliava in prima pagina un fine desiderio di velluto ho chiamato perché il pianto fosse il segno dei tempi complice traccia dall’aria fuggevole elegante e senza tregua per scelta
se i tuoi occhi sono quelli che ho visto rimango ad aspettare per sempre senza pace
la città urla in uno sbattere di viali tra sciami di cuori portati dal vento calpestando luci e portenti di madri vedrai che finestre di cera fluente che braccia sveglie nei terrazzi assetati
Lo stile di un attimo mi sorprende l’inseguo come un possibile futuro proprio quello che non ti aspetti senza alcuna distinzione dal passato.
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